Cambierei la premessa: l' amore richiede sempre la speranza/illusione della durata eterna, anche se una parte di noi sa che non è così: lo sa per esperienza familiare, per cultura, per gossip e per sentito dire, comunque per una serie di casi noti si conosce l' impermanenza così come quella della vita, ma a tutti ( e giustamente) piace all' inizio pensare che debba accadere a qualcun' altro ma non a noi.
E magari succede, ci sono amori che si portano avanti fino alla morte: quanti casi si sentono di persone molto anziane che muoiono nello stesso periodo del decesso del coniuge ( ricordo una canzone che diceva di non riuscire a vivere senza l' amata/o...in senso figurato), mentre il matrimonio è piuttosto la formalizzazione dell' amore, chi preferisce il matrimonio alla convivenza ( oramai nell' uso comune, anche tra persone dal credo profondo) credo lo faccia per una forma di tutela e/o auto-tutela.
Di chi e di che cosa dipende dalla persona: c'è chi difende il patrimonio ( citato), chi il futuro dei figli ( uno dei motivi principali di contratto, credo), chi perchè crede di legare ( orrenda parola) l' altra/a a sè ( per me una forma di illusione) etc etc.
E credo che a molti separati/divorziati, nei casi di separazioni non consensuali, a qualcosa magari è servito questo " pezzo di carta", nel bene e nel male ( come di ogni cosa se ne può fare un uso proprio od improprio, a seconda di chi lo usa).